Intervista al Folletto del Bosco

Si conosce di più una persona in un’ora di gioco che in cento giorni di conversazione. Sì lo so, potevo fare la filosofa e invece ho scelto il ruolo di Folletto del Bosco.

Uno strumento che mi obbliga a mettermi in gioco in prima persona. Non posso mica sottrarmi al mio dovere di Folletto, una volta apparso davanti ai bambini. Loro si aspettano qualcosa da lui, e quando il gioco si fa duro… il folletto comincia a giocare! Più che un’educazione ambientale è proprio un teatro in Natura, è la Natura che fa da palcoscenico e da pubblico insieme.
Ma insomma, ma cosa vuol dire farsi Guidare da un Folletto? Cosa mai ci vorrà trasmettere un personaggio così? E come!? Ma attraverso il gioco e la scoperta, ovviamente! Io punto all’abilità manuale, al movimento, all’uso dell’ingegno che nasce dall’intraprendenza e dallo sguardo consapevole e gioco sull’inventiva dei bambini (e dei genitori che vengono coinvolti insieme ai pargoli!). I piccini (e i grandi) sanno sempre meno del mondo della Fantasia e sempre più del mondo della tecnologia. Allora la Valigia delle Meraviglie diviene strumento per riallacciare il mondo delle fiabe al loro quotidiano. Dentro vi ho raccolto una rara collezione di oggetti tutti del mondo della Natura: una penna di Edvige, la civetta di Harry Potter, la pietra preziosa che indossa Vaiana di Oceania, una delle frecce di nocciolo di Robin Hood, un frammento della caverna di Alì Babà, strumenti dei Minions, Geppetto e Pinocchio… Una raccolta che stimola i sensi, il tatto, l’udito, l’olfatto e la vista, e che mi serve da tramite per raccontare proprio degli elementi naturali. Un altro strumento a me molto caro, che uso spesso, è il Kamishibai. Si tratta di un originale oggetto nato in Giappone: un teatrino portatile che chiuso assume la forma di una valigia. Usato con una serie di tavole disegnate che vengono fatte scivolare sullo schermo dal cantastorie, rende magico un momento di lettura che serve anche per imparare a vedere le cose da un punto di vista differente! Ed è qui che voglio andare a parare signori: impariamo a vivere l’educazione in Natura in maniera originale e coinvolgente, anche attraverso la trasformazione su noi stessi, genitori ED educatori insieme!

Ecco quindi perché mi travesto, ed ecco perché mi diverto da matti a giocare con loro in questo mondo di fate e fantasia. Le gite e le camminate insieme al Folletto si trasformano in un momento di conoscenza anche per i genitori, che vengono coinvolti in prima persona nella teatralità dei momenti e dei giochi. La Guida diventa allora una sorta di trainante ‘pifferaio magico’, motivatore ed energetico, che tra avventure, giochi e interazioni cerca di coinvolgere grandi e piccini in un vortice di nozioni sulla Natura e i suoi abitanti. La Natura è depositaria del Sapere allo stesso modo della Scuola. Come trasmettere allora questo ‘Sapere’? Dando valore all’originalità delle idee dei piccoli e immedesimandosi in loro per dar corpo ai loro desideri di avventura.

Autore: Antea Franceschin – Controvento Trekking

Pubblicato sulla Rubrica Scarponi Rotti – giornale Rosso Parma

Data: 14 marzo 2018