Lo Scarpone di Cenerentola: come scegliere le calzature per il trekking

Da un po’ di anni la passione per l’escursionismo è diventata accessibile anche alle Cenerentole e ai Cenerentoli del mondo.

Parlo della parte più povera del volgo, noi per intenderci, quelli che nel secolo scorso col cavolo che avrebbero potuto permettersi l’equipaggiamento minimo necessario per una camminata in montagna. Ma ora, grazie a catene di produzione più accessibili ai nostri borselli, ciò che prima era solo per un Club, ora è del popolo, per il popolo. E tra tutto il “kit del buon escursionista” personalmente credo che si debba partire dalla condicio sine qua non: GLI SCARPONI.

Non avete soldi abbastanza per arrivare a tutto? Non scialacquateli un po’ qui per la giacca ultrasuperantitutto o un po’ là per le mutande termiche ingigantenti (non perdete tempo a cercare questi prodotti in internet, me li sto inventando per mantenere alta la vostra attenzione di lettura), metteteli al servizio degli Scarponi! Inizio subito col disilludervi: non esistono scarponi poliedrici, poiché è solo questione del tipo di trekking che si vuole vivere. Quindi: cercate di capire quale sarà il vostro modo di camminare, e dove. Non esiste una marca migliore di un’altra a mio avviso, ma modelli diversi migliori di altri. Ogni azienda realizza calzature su modelli diversi e noi dovremmo trovare quello che più si adatta al nostro piede. Come con i vestiti, ogni brand ha una gestione differente non solo delle taglie, ma anche della forma del piede nel suo complesso. VI faccio un esempio. Tempo fa andai in un negozio specializzato per comprarmi l’ennesimo paio di scarponi (ebbene sì, faccio Outing: la mia scarpiera ospita ben più scarponi che scarpe tacco 12), intenzionata a non tradire la mia affezionata marca. Ma, attratta dai colori sgargianti di un altro brand… mi ritrovai a vivere le stesse emozioni che sono sicura Cenerentola provò al calzare le scarpette di cristallo! Lo scarpone si adattava come un guanto (… che paragone…) al mio piede. Sia in lunghezza, che in larghezza. La marca che indossavo in sostanza aveva come modello industriale una forma molto simile a piedi come il mio. Quindi non esitate a provare più marche diverse!

Passiamo ora ai materiali: ormai tutte le aziende specializzate commercializzano scarponi in Gore-Tex, oppure cordura o nabuk, membrane e/o materiali resistenti e ormai accettati per le straordinarie caratteristiche di leggerezza, traspirazione interna e impermeabilità all’acqua. L’impermeabilità delle calzature va tuttavia rinforzata periodicamente con degli spray ad hoc che potete acquistare per ripristinare la patina waterproof sia di scarponi che di giacche Gore-Tex. La suola: rigorosamente scolpita, a carro armato, modellata… chiamatela come volete ma… mai liscia! La mia intransigenza (impersonificata nel personaggio del Grillo Parlante di Pinocchio) mi direbbe di scrivere solo una parola: VIBRAM. Ragazzi, c’è tanto di logo giallo di solito posto proprio sotto la suola, non potete sbagliare. Tale suola funge un po’ da angelo custode non solo sui vostri piedi, ma tanto più sulla vostra postura, sulla schiena e sull’equilibrio generale. Infine, qualche consiglio d’utilizzo: la pulizia dovrebbe essere fatta con una spazzola e acqua tiepida senza detergenti, prima di riporli una volta asciutti. Se umidi: appallottolate dei giornali dentro lo scarpone per non deformare la suola ma anche per permettere un’asciugatura più rapida. In realtà so che la storia della carta di giornale aizza gli animi, non tutti sono concordi dell’utilità della suddetta pratica… Per esperienza posso dire che la tecnica della carta di giornale mi ha salvato spesso da un cattivo risveglio mattutino nei viaggi in tenda tra Alpi e Appennini. Tuttavia, se avete fretta consiglio un’ulteriore accortezza: cambiate spesso la carta di giornale all’interno dello scarpone, fino a completa asciugatura. Comunque sia… non poneteli mai ad asciugare su stufe o nei pressi del camino, neanche un minuto “solo per scaldarmi i piedi”! I materiali che vi ho citato sopra non sono resistenti al calore improvviso o alla vicinanza di fiamme! Con l’aggiunta poi che le cuciture in cotone salterebbero in tempo zero! I primi giorni dopo l’acquisto lo scarpone potrebbe darvi fastidio per la rigidità che perderà con l’utilizzo. Portatevi dietro in escursione quindi dei cerotti da fiacche nel vostro personale PS! Allo stesso modo, è buona norma avere sempre un mini MacGyver’s Kit, come lo chiamo io, con dentro dei lacci di riserva, un cordino e dello Scotch da elettricista. Dopo alcuni anni difatti le scarpe potrebbero cedere nell’attaccamento della suola, o rompersi i lacci.

Come finisce la storia? Lo Scarpone sarà il vostro Principe Azzurro: curatelo e trattatelo bene e vedrete che diverrà un inseparabile compagno di viaggio per camminare per sempre… felici e contenti!

Autore: Antea Franceschin – Controvento Trekking

Pubblicato sulla Rubrica Scarponi Rotti – giornale Rosso Parma

Data: 3 gennaio 2018